Fioriture spettacolari

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Evasioni floreali

Fioriture spettacolari

La primavera è sbocciata. Senza far rumore, ha ridipinto la natura con toni pastello, colori vivaci e un tripudio di fiori. Le nostre proposte escursionistiche ti portano al centro di questo spettacolo botanico: i primi crochi, i ciliegi in piena fioritura e i prati che sembrano usciti da una cartolina.
Il bello? Queste dieci proposte escursionistiche non sono solo incantevoli, ma anche leggere sulle ginocchia. Niente cime, niente drammi – solo aria pura, luce e quella meravigliosa sensazione di tornare a vedere il mondo a colori.

Tre castelli ticinesi e un villaggio fantasma Nr. 2144
Giubiasco — Bellinzona • TI

Tre castelli ticinesi e un villaggio fantasma

Nel centro di Bellinzona, tra negozi e bar, si nasconde un passaggio per fare un salto indietro nel tempo. Risalendo i vicoli del centro storico, con le scale o l’ascensore, si raggiunge la fortezza medievale che troneggia su un colle: Castelgrande. Dall’alto delle mura, la vista si apre su altri due simboli del capoluogo ticinese: i castelli di Montebello e di Sasso Corbaro. Dal 2020 i tre castelli, insieme alla murata e alle mura cittadine, fanno parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il sito storico è la meta dell’escursione di tre ore che parte da Giubiasco. Dalla stazione ferroviaria si attraversa Piazza Grande, per poi salire dolcemente in direzione Pianezzo. Un sentiero di ghiaia, costeggiato dal verde e fiori colorati, conduce a Scarpapè. Da una terrazza dell’omonima struttura di appartamenti vacanza, che una volta era un grotto, la vista spazia sul Piano di Magadino fino al Lago Maggiore. Il bosco prende poi il sopravvento e il sentiero porta alle rovine di Prada attraversando una piccola gola. Il villaggio fantasma medievale fu misteriosamente abbandonato nel XVII secolo. Fu a causa della peste o delle condizioni agricole sfavorevoli? Dal 2019, Prada è protetto quale bene culturale d’interesse cantonale. Sono stati avviati lavori archeologici per preservare le rovine e trovare altri indizi che svelino il mistero. A Prada, meritano senz’altro una visita gli affreschi della chiesa restaurata dedicata ai Santi Girolamo e Rocco. Si scende quindi dal pendio boscoso attraverso la gola del torrente Dragonato. Anziché prendere il sentiero diretto per Bellinzona, vale la pena fare una capatina al Castello di Sasso Corbaro. Da qui, un percorso per passeggiate segnalato conduce agli altri due castelli Unesco. Nel centro di Bellinzona, tra negozi e bar, si nasconde un passaggio per fare un salto indietro nel tempo. Risalendo i vicoli del centro storico, con le scale o l’ascensore, si raggiunge la fortezza medievale che troneggia su un colle: Castelgrande. Dall’alto delle mura, la vista si apre su altri due simboli del capoluogo ticinese: i castelli di Montebello e di Sasso Corbaro. Dal 2020 i tre castelli, insieme alla murata e alle mura cittadine, fanno parte del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Il sito storico è la meta dell’escursione di tre ore che parte da Giubiasco. Dalla stazione ferroviaria si attraversa Piazza Grande, per poi salire dolcemente in direzione Pianezzo. Un sentiero di ghiaia, costeggiato dal verde e fiori colorati, conduce a Scarpapè. Da una terrazza dell’omonima struttura di appartamenti vacanza, che una volta era un grotto, la vista spazia sul Piano di Magadino fino al Lago Maggiore. Il bosco prende poi il sopravvento e il sentiero porta alle rovine di Prada attraversando una piccola gola. Il villaggio fantasma medievale fu misteriosamente abbandonato nel XVII secolo. Fu a causa della peste o delle condizioni agricole sfavorevoli? Dal 2019, Prada è protetto quale bene culturale d’interesse cantonale. Sono stati avviati lavori archeologici per preservare le rovine e trovare altri indizi che svelino il mistero. A Prada, meritano senz’altro una visita gli affreschi della chiesa restaurata dedicata ai Santi Girolamo e Rocco. Si scende quindi dal pendio boscoso attraverso la gola del torrente Dragonato. Anziché prendere il sentiero diretto per Bellinzona, vale la pena fare una capatina al Castello di Sasso Corbaro. Da qui, un percorso per passeggiate segnalato conduce agli altri due castelli Unesco.
Trionfo di fiori sopra Val Monastero Nr. 2143
Sta. Maria Val Müstair, cumün — Müstair, Clostra Son Jon • GR

Trionfo di fiori sopra Val Monastero

Nelle alte vallate grigionesi talvolta ci vuole un po’ prima che la neve si sciolga sui sentieri escursionistici e i primi fiori spuntino dal terreno. Quando però arriva questo momento, il trionfo di fiori è ancora più impressionante. Solitamente verso fine maggio o inizio giugno i prati si trasformano in tavolozze variopinte, e gli escursionisti fanno fatica a distogliere gli occhi dal suolo per guardare di nuovo lontano. La primavera montana è particolarmente suggestiva in Val Monastero, l’angolo più a est della Svizzera. Non per niente dal 2010 la regione è stata riconosciuta riserva della biosfera da parte dell’UNESCO. A Santa Maria, centro della valle, inizia un’escursione che offre splendide panoramiche sia sui prati fioriti che sulle montagne circostanti. Dalla fermata dell’autopostale lungo l’incredibilmente stretta strada principale, si torna indietro per qualche metro per poi scendere verso la riva del torrente Rom. Seguendo controcorrente le turbinose acque del torrente, il sentiero conduce per campi e banchi di ghiaia fino a deviare a destra verso Craistas e Lü. Dopo aver superato la ripida salita fino ai casali Valpaschun e Craistas, si viene ricompensati da magnifici prati fioriti. Dopo aver percorso un breve tratto asfaltato, si prosegue per una strada forestale pressoché rettilinea lungo il versante sud in direzione di Terza. Sul versante opposto della valle si allineano le vette al confine con l’altoatesina Val Venosta: Piz Minschuns, Piz Costainas, Piz Cotschen. Il ristorante di montagna Terza ben si presta per una sosta con vista panoramica dalla terrazza. Il sentiero scende poi serpeggiando attraverso pascoli di pecore fino al borgo monastico Müstair. Qui vale davvero la pena di visitare il monastero benedettino Son Jon, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Nel lungo centro storico, tuttavia, si possono ammirare anche bellissime case riccamente decorate con sgraffiti.
Attraverso il Bruederholz verso Basilea Nr. 2056
Ettingen, Dorf — Basel, Margarethen • BL

Attraverso il Bruederholz verso Basilea

Per superare i 50 metri di altitudine della catena collinare del Bruederholz ci vuole un attimo. Ma sono tante le storie che questo territorio racconta: un tempo sui ripidi pendii vivevano gli «eremiti del bosco» (Waldbrüder) fra gli arbusti e i cespugli che hanno dato il nome a questo luogo. A nord si erge il serbatoio d'acqua sopraelevato, non lontano da esso la trincea dalla quale le campagne belli-che di Napoleone furono respinte a colpi di cannone, e la chiesa conventuale di St. Margarethen. L’escursione inizia a Ettingen. Lentamente si sale sulla dolce dorsale del Bruederholz e la si segue quindi sul fianco orientale fino al ristorante Predigerhof costeggiando campi di grano punteggiati di papaveri vermigli, vigneti e radure. Vale la pena di fare una sosta nel giardino alberato con buvette e i recinti in cui vengono tenuti polli e maiali mangalica. Il serbatoio d’acqua sopraelevato si staglia in lontananza e varrà davvero la pena affrontare i suoi 164 gradini. Nonostante i 50 metri di altitudine di partenza, la sua piattaforma panoramica è ancora 69 metri più bassa della guglia più alta di Basilea. La campanella della chiesa di St. Margarethen annuncia che ci stiamo avvicinando alla meta. In lon-tananza si intravedono le cappelle dedicate alle sue due sorelle Ottilie (Tülligerhügel) e Chrischona (St. Chrischona). Chi vuole sentire ancora più campane e campanacci (Schällen), potrà rifocillarsi accanto nell’ex stalla di bovini e trattoria «Schällenursli».
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Gut Kirschen essen im Schwarzbubenland
Nuglar, Dorfplatz • BL

Gut Kirschen essen im Schwarzbubenland

Die Gemeinde Nuglar-St. Pantaleon im solothurnischen Schwarzbubenland hat sich ihre einmalige Obstbaumlandschaft gleich auf die Fahne geschrieben. Nicht nur trägt das Ortswappen drei Kirschen, sondern kümmert sich auch die Gemeinde aktiv um den Erhalt ihrer ursprünglichen Kulturlandschaft. Mehrere Tausend Feldobstbäume – davon etwa die Hälfte Kirschbäume – prägen diesen klimatisch begünstigten Flecken nicht weit von Liestal. Die kurze Rundwanderung zu den beiden Siedlungen empfiehlt sich vor allem im April, wenn die Bäume während weniger Tage ihre üppige Blütenpracht tragen. Vom Dorfplatz im beschaulichen Nuglar geht es in Richtung Gempen leicht aufwärts zum Waldrand, vorbei an artenreichen Blumenwiesen und dem weissen Blütenmeer. Man folgt dem Waldrand, und es eröffnet sich schon bald der Blick auf St. Pantaleon. Beim Picknickplatz am Fusse des Schlimmbergs verlässt die Route den Wanderweg und biegt links in den Lochackerweg hinab nach St. Pantaleon. Ist man bei der Hauptstrasse angekommen, geht es auf der gegenüberliegenden Seite in den Kirchweg. Durch einen kurzen Waldabschnitt gelangt man hinunter in ein Tälchen, das die beiden Siedlungen trennt. Danach gilt es, ein paar wenige Höhenmeter am Rebenhang zu überwinden, um immer noch auf dem Kirchweg wieder zum Dorfkern in Nuglar zu gelangen. Hier geht es schliesslich ans Eingemachte. Damit ist nicht ein steiler Aufstieg gemeint, sondern die eingemachten Produkte von den Höfen: eingelegte Zwetschgen, Feigen und nicht zuletzt Chriesisaft. Das macht Lust darauf, wiederzukommen, wenn die Früchte reif sind. Ein zweiter kulinarischer Tipp ist die «Alte Brennerei». Hier gibt es keinen Kirsch, sondern Bier und Deftiges.

alla proposta escursionistica
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Trionfo di fiori nella valle di Turtmann
Turtmann, Bini • VS

Trionfo di fiori nella valle di Turtmann

L’escursione inizia con un giro attraverso il nucleo ben curato del villaggio di Turtmann, caratterizzato da splendide case patriziali. Segue un ripido tratto in salita lungo tortuosi sentieri boschivi. Da prati magri la vista si apre sulla valle del Rodano e sulle vette circostanti. Presto compaiono folti cespi di adonidi che brillano nel loro magnifico colore dorato. In Svizzera questa specie protetta fiorisce solo qui e nella regione di Saxon nel periodo da aprile a metà maggio. Lungo il cammino si scoprono altri fiori variopinti: primule, violette, erba trinità e tanti altri ancora. Dopo il nucleo del villaggio di Unterems i metri di altitudine scendono tranquillamente attraverso una boscaglia di colore verde tenuo e per ameni prati fino a Tuminen. Con un po’ di fortuna si riuscirà a scorgere qualche asino che bruca l’erba fresca. Dal punto di svolta presso il ponte si giunge a una mulattiera storica che fu segnata per la prima volta sulle mappe nel 1842 come collegamento tra la valle del Rodano e la valle di Turtmann. La Turtmänna a destra e la Chummuleitig a sinistra accompagnano per un pezzo il sentiero con le loro fresche acque gorgoglianti finché l’escursione giunge sui pendii coltivati a vite ai piedi del Chrizhubil. Uno spiazzo per picnic invita a fare una sosta prima di affrontare il resto della discesa punteggiato da altre adonidi.

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Blütenreicher Aufstieg zum Wildspitz
Steinen — Sattel-Aegeri • SZ

Blütenreicher Aufstieg zum Wildspitz

Früher gab es zwischen Steinen und dem Lauerzersee ein Meer von Obstbäumen. Es muss wundervoll ausgesehen haben! Doch Siedlungsbau und Viehwirtschaft haben die Bäume zum Verschwinden gebracht. Auch die Politik hatte ihren Anteil daran: In der Region wurde viel Schnaps produziert – und zu viel konsumiert. So sind es heute nur noch einige Inseln mit Obstgärten, die im April weiss leuchten. Schon am Bahnhof in Steinen kann man auf der Ebene Kirsch- und Apfelbäume in voller Blüte bewundern. Die ersten 400 Meter auf dem Trottoir sind schnell gegangen, und schon geht es rechts in den Wald und bergauf zur Sprachheilschule Steinen. Hier nimmt man den zweiten Weg rechts. Auf den nächsten Metern muss man etwas aufpassen, um den Weg nach rechts nicht zu verpassen. Er verlässt bald den Wald und führt zwischen blühenden Obstbäumen hindurch. Nach einem kurzen Strassenstück geht es auf einem Naturweg weiter aufwärts. Bald schon unterquert der Weg eine Eisenbahnbrücke, weiter geht es aufwärts entlang von Wiesen und Wäldern, bis man die wunderschön gelegene Obhegkapelle erreicht. Ein letzter Anstieg steht an, und der Wildspitz ist erreicht. Die Aussicht von diesem frei stehenden Gipfel aus ist wunderbar, und mit einer Pause im Gasthaus Wildspitz kann man diesen Genuss gut verlängern. Beim Abstieg führt der Weg erst dem Grat entlang, den Mythen entgegen. Bei der Langmatt gibt es eine sehr schöne Grillstelle, etwas weiter unten liegt die Alpwirtschaft Halsegg. Der Weg ist jetzt steil, und man sieht schon bald das Ziel, Sattel Bahnhof. Doch vorher gibt es auf der Alp Schuelersstock nochmals blühende Obstbäume zu bewundern.

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Durchs Kirschblütenland von Gempen nach Liestal Nr. 1358
Gempen, Dorf — Liestal • BL

Durchs Kirschblütenland von Gempen nach Liestal

Kirschen schmecken nicht nur gut, sie sehen auch schön aus – besonders im Frühling, wenn die Kirschbäume, in voller Blüte sind. Die Region um Büren, Nuglar und St. Pantaleon im Solothurner Schwarzbubenland ist ein Paradies für «Bluescht»-Liebhaber: 10 000 Kirschbäume sollen hier stehen, alles stattliche Hochstämmer. Zusammen mit den blumenreichen Streuobstwiesen prägen sie das Landschaftsbild, die hübschen Dörfer vervollständigen die Harmonie. Man wähnt sich in längst vergangenen Zeiten; das geschäftige Basel, wo man eine halbe Stunde vor Beginn der Wanderung stand, ist weit weg. Wegen seiner Höhlen, Trockentäler, Dolinen und Bergstürzen fungiert das Gempenplateau im Bundesinventar der Landschaften und Naturdenkmäler von nationaler Bedeutung. Entsprechend abwechslungsreich ist der Weg, der erst am Spitzenflüeli vorbei und danach entlang kleiner Schluchten und Täler durch einen Wald Richtung Büren führt. Vor Büren dann fangen sie an, die mit Kirschbäumen bestandenen Hänge. Kleine und grosse, junge und alte, knorrige und zurechtgeschnittene – der Vielfalt an Bäumen scheinen keine Grenzen gesetzt. Ihre schneeweissen Blüten leuchten mit der Sonne um die Wette. Nach der Passage durch Büren setzt sich das Bild fort, Waldabschnitte wechseln ab mit Kirschbaumpassagen. Ab und an lohnt sich ein Blick in die Ferne, der über die Anhöhen des Jura bis zu den Alpen reicht. Ist das verträumte Nuglar passiert, ändert auch die Landschaft. Erst durchs tief eingeschnittene Brunnenbachtal, dann über die weite Kuppe der Sichteren, wird Liestal erreicht. Kirschbäume machen sich hier rar, dafür tritt der Wald umso mehr in Szene. Im Frühjahr bezaubert er in schönsten Grüntönen.
Un mare di fiori dorato nel Giura neocastellano Nr. 1663
Les Hauts-Geneveys • NE

Un mare di fiori dorato nel Giura neocastellano

Dal punto di partenza a Les Hauts-Geneveys fino ai prati di La Grognerie si devono superare alcuni metri di dislivello. Qui inizia il miracolo giallo, possibile solo grazie a un’agricoltura sostenibile. Nel bosco di abeti tipico del Giura a maggio si estende un mare infinito di fiori gialli. Narcisi, o meglio «giunchiglie». I loro bulbi si insinuano nel terreno con radici contrattili quando il terreno soprastante si erode o la profondità di crescita non è più corretta. Nel corso del mese di maggio inizia il periodo di fioritura che dura a lungo quando fa fresco. Dapprima qui in basso, poi più in alto fino alle sommità delle colline. A questo punto l’itinerario s’inerpica fino al passo. Sul versante settentrionale, il sentiero escursionistico ufficiale scende poi fino a Petite Corbatière. Chi però vuole ammirare la marea di giunchiglie lascia questo itinerario e supera la collina Derrière-Tête-de-Ran. Chi fa l’escursione verso la metà di maggio, cioè prima della piena fioritura, potrebbe avere la fortuna di trovare una combinazione di crocus bicolore e giunchiglie. Da Tête de Ran il sentiero prosegue poi via Côte de Travers attraverso il bosco scendendo fino al punto di partenza.
Escursione floreale al lago di Costanza Nr. 1665
Leimbach TG, Kreuzung — Kesswil • TG

Escursione floreale al lago di Costanza

Chi percorre il Turgovia a piedi nota subito perché questo Cantone è soprannominato «India del mosto». Il paesaggio è caratterizzato da alberi da frutto. Una mela da tavola su tre che viene addentata in Svizzera proviene dal Turgovia, e anche un litro di mosto su due. Gli alberi da frutto si mostrano in tutto il loro splendore in primavera, quando i fiori bianchi e rosa brillano alla luce del sole. Durante l’escursione da Leimbach a Sommeri si resta colpiti dal fascino dei meli in fiore. Leimbach è uno di quei tipici villaggi turgoviesi che si incontrano in cammino: piccino, tranquillo e agreste. Anche il paesaggio emana amenità. Il sentiero passa per i campi e accanto a file di peri e meli, talvolta si addentra nel bosco, costeggia un ruscello e profuma di fresco aglio orsino, che qui spunta come erbaccia. Ben diversa è la seconda parte del tragitto attraverso il bosco di Güttingen verso Kesswil. C’è molto da scoprire in mezzo al verde variopinto, soprattutto alcune maestose querce bicentenarie che lasciano a bocca aperta. Oppure le graziose casette a graticcio nel centro storico di Kesswil, testimoni della ricca storia del paese sul lago di Costanza.
Zu jungen Blüten und alten Bäumen Nr. 1511
Thalheim AG, Unterdorf — Villnachern • AG

Zu jungen Blüten und alten Bäumen

Gleich nach dem ersten Aufstieg vom beschaulichen Dörfchen Thalheim steht man mitten in der Burgruine Schenkenberg. Die Überreste lassen einen erahnen, wie mächtig diese im 13. Jahrhundert erbaute Habsburger-Anlage gewesen sein muss. Auf dieser Ruine befindet sich auch die erste von vielen befestigten Feuerstellen, welche den Wanderweg bis Villnachern immer wieder säumen. Das Picknick mitzubringen und unterwegs Brätlistecken zu sammeln, empfiehlt sich unbedingt. In den hellgrünen Frühlingswäldern zwitschern die Vögel, bunte Blüten spriessen und der Wanderweg ist breit und meist flach. Bei der Waldlichtung nach Aelmhard trifft man auf eine so genannte Baumkapelle, eine Besonderheit des Juraparks Aargau, die in Zusammenarbeit mit den einheimischen Landwirten gepflegt werden. Sie bestehen aus einer von vier Bäumen umgebenen Sitzbank. Diese Bäume sind jetzt noch jung, aber dereinst wird sich im Schatten ihrer Kronen wunderbar entspannen können. Auf dem Linnerberg wird einem der Blick auf die Zentralschweizer Alpen eröffnet. Man wähnt man sich an einem Ort vor unserer Zeit und es würde einem nicht im Traum würde, dass viel weiter unten der Verkehr der A3 durch den Berg donnert. Weiter geht es zu einem der ältesten und imposantesten Bäume der Schweiz: der Linner Linde. Über 800 Jahre hat sie auf dem Buckel. Der Legende nach wurde sie auf dem Grab der vielen Pestopfer von Linn gepflanzt, welche auf dem Friedhof keinen Platz mehr hatten. Angeblich verschonte der Schwarze Tod das Dorf fortan. Die Atmosphäre ist jetzt friedlich und ruhig bei diesem Baum, der schon so viel erlebt hat und immer noch steht.

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Proposta escursionistica Escursione di un giorno Primavera

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